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Principio di indeterminazione di Heisemberg

  Il principio di indeterminazione Oggi cari amici di fb affinché la nostra energia non si esaurisca nei saluti, negli auguri e nell’espletazione formale dei nostri rapporti vi parlerò di fisica quantistica. In particolare del principio di indeterminazione di Heisemberg (formulato negli anni venti del secolo scorso). Cercherò di essere il più chiaro possibile immaginandone anche i risvolti pratici comparandoli con quelli della fisica reale. Dice il principio di Heisemberg: Se in un esperimento si riesce ad individuare una particella sub atomica, per esempio un elettrone, e si vuole capire cosa farà, io di questo elettrone potrei sapere la sua posizione e misurare la sua velocità ma non contemporaneamente cioè: se lo intercetto so la sua posizione ma non so la sua velocità. Se conosco la sua velocità, non so dove sia finito. Questo principio è stato formulato quando lo scienziato aveva poco più di vent’anni ed è subito divenuto un caposaldo nello studio della meccanica quantis...

La vendetta del cinghiale

  Questo racconto tratto da un fatto vero tratta di un episodio di caccia. L'ho scritto qualche anno fa quando la sensibilità verso gli animali era molto più rude di adesso. Comunque agli animali che forniscono carne al supermercato magari venissero date le stesse opportunità. La vendetta del cinghiale Quel giorno a Franco non gli va di alzarsi presto e andare per funghi con Lorenzo e Giuseppe. Meglio un aperitivo al bar con le noccioline e le patatine. Ci sono i soliti avventori che si rilassano con quello che gli piace fare. C’è chi gioca a carte. Chi legge il giornale. C’è chi gioca alle macchinette e c’è chi guarda gli altri giocare. Ma ecco che arriva Girolamo il comunista. Non passa un minuto che l’attivista prendendo spunto da una concessione edilizia rilasciata con una certa leggerezza, attacca l’amministrazione di centro. Girolamo è intransigente ed è sempre lì a cavillare sulle diseguaglianze sociali e sui soprusi che la classe operaia è costretta a subire da parte de...

Il regalo di Prometeo

  Il regalo di Prometeo I lupi diventavano via via più audaci; agivano di concerto ora uno ora l’altro ringhiando e attaccando gli uomini all’imbocco della caverna. L’ingresso era leggermente sopraelevato ma abbastanza largo da permettere l’attacco di più animali contemporaneamente. I cinque uomini facevano una barriera all’entrata. Due adulti armati di bastone fronteggiavano le fiere mentre i tre giovani si tenevano leggermente dietro. Anche loro avevano bastoni ed intervenivano utilizzandoli come pungoli contro gli animali più audaci. Ogni tanto risuonavano i colpi sordi che si abbattevano sui lupi più irruenti generando guaiti ed uggiolii. Il resto della famiglia si era rifugiato all’interno nel buio della grotta. Una donna avvolgeva tra le braccia un bambino con la testa china su di lui. Era una donna giovane coperta con una pelliccia di animale. Ak ansimava, rivoli di sudore gli colavano sulla fronte. Il suo bastone roteava incessantemente ma gli animali diventavano sempre...

QUANDO LA GENTE DICE SO' RAPE O SO' RADICE

  Quando la gente dice: so’ rape o so’ radice. A me il proverbio sembra abbastanza chiaro, ma per chi non è abituato a valutare l’estrema sinteticità del nostro dialetto bisogna inserire il proverbio in un contesto. Se nel paese si diffonde una chiacchiera su una persona, una coppia, un gruppo, un’associazione etc. significa che questa chiacchiera non sarà mai completamente priva di fondamento. Magari non se ne conoscono i dettagli, non se ne avrà la certezza ma in chi ascolta si instillerà sicuramente il dubbio. Le rape ed i radici, sono due ortaggi molto simili. Questo vuol dire che la diceria su qualcuno se non sarà precisamente quella, sarà molto simile. Ciò significa anche che la saggezza della gente è maggiore di quella di ognuno di noi. La gente è capace di arrivare alla sintesi di un processo valutando le ipotesi a supporto più velocemente di qualsiasi altro individuo. Per rimarcare quanto detto vi metterò a parte di quanto succede a me. Da qualche anno qualcuno mi ha...

L'età e La giostra della felicità

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  L’ETÀ (trattatino) Cari amici in questi giorni ho sviluppato un  trattatino  che riguarda l’età. Non è un’opera rigorosa dal punto di vista scientifico, a tratti è provocatoria e ha un certo grado di arbitrarietà quindi va valutata non troppo severamente. Si vogliono semplicemente ridefinire i parametri che concorrono a stabilire la nostra età. Come per la temperatura atmosferica c’è quella reale e quella percepita, si tratta di stabilire il giusto limite tra le due. Il  trattatino  contiene comunque alcune proposizioni sui singoli argomenti che possono essere accettate o condivise. Quando si è giovani mostriamo scarso interesse alla nostra data di nascita ma quando inevitabilmente si giunge ad una soglia nella quale il corpo mostra i primi cedimenti il problema si ripresenta. Nel breve saggio ho cercato di individuare un metodo per affrontare il tema dell’età da un punto di vista funzionale, non solamente anagrafico. Lo strumento è personale e ognuno pu...

Uso improprio

  Sono molti anni che frequento fb. Lo ritengo un discreto strumento di comunicazione. Fb permette di esprimersi alle varie nature del genere umano. C’è chi vuole mettersi in mostra, chi vuole essere originale, chi spiritoso, arguto, competente, poeta, cuoco, pittore, scrittore, analista politico, fine ricercatore di cose originali, psicanalista, filosofo. C’è quello che la sa lunga e tratta gli altri da ingenui. C’è pure chi esagera, per esempio nei saluti: Tantissimi auguroni. (Chissà se quello che li ha ricevuti ha il fisico adatto per reggerli). Per quanto sembri improbabile fb ha un suo filtro… un filtro micidiale. Chi non rientra nei canoni minimi di qualità, non scritti ma esistenti, viene censurato ma più spesso ignorato. Io passo una mezz’oretta la sera a visionare i post. Non giudico e lascio al filtro invisibile di fb il compito della selezione. A volte intervengo mitigando la mia vis polemica che mi porterebbe a reagire di getto ad un post che a me sembra insensato ...

Il raddoppiamento fonosintattico

  Il raddoppiamento fonosintattico Questa volta cari amici di fb ci occupiamo di grammatica, naturalmente in maniera leggera. L’argomento è il Raddoppiamento Fonosintattico. Non spaventatevi! Il termine definisce semplicemente il raddoppiamento di una delle consonanti di due parole affiancate. Nel parlare comune noi utilizziamo questa pratica senza nemmeno accorgercene, ma facciamo degli esempi: Pippo Baudo chi non lo conosce però quando lo nominiamo diciamo Pippobbaudo . Vado a casa: vado accasa . O K: occhey . In quella cucina c’era ogni ben di dio: bendiddio . No signore! Nossignore! ecc. ecc . Il costume di raddoppiare le consonanti è un fenomeno linguistico molto frequente dalla Toscana in giù ed è più accentuato man mano che si scende (al nord per ragioni oscure o perlomeno che io non conosco il raddoppiamento fonosintattico è raro o assente). Per quanto un linguista puro arricci il naso di fronte a questa maniera di deformare le parole appesantendole, il raddoppiament...