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Come pensano gli animali

     Come pensano gli animali    Ho scelto di vivere in campagna, pur non essendo un fanatico della vita agreste. Ne godo i vantaggi e per contro gli inesorabili inconvenienti. L’aria buona, fare l’orto e produrre ortaggi che costano il doppio di quelli del supermercato. Il cielo stellato nelle sere limpide, il buio profondo quando non c’è la luna e il silenzio. Ah no! Il silenzio no! Quello potete scordarvelo. La campagna è piena di rumori. Da quelli degli animali che qualcuno si ostina a definire naturali a quelli prodotti dall’uomo con i suoi attrezzi a motore come motoseghe decespugliatori, falciatrici ecc.    Vivere in campagna comunque stimola lo spirito d’osservazione. S’impara a conoscere la meteorologia osservando le nuvole e i venti. Si riconoscono le piante: dalla molteplicità degli alberi a quelle piccole nascoste nell’erba come l’insalata di campo. Si osservano gli animali, le loro abitudini e le loro particolarità. Io per esempio mi s...

il gatto di Schrodinger

  Terzo e ultimo sguardo sulla fisica quantistica. Argomento interessante ma spinoso da trattare: Gli stessi scienziati ammettono di non capirci più di tanto però dicono che la fisica quantistica applicata alle nuove tecnologie funziona anche se non sanno perché. Senza entrare nel meccanismo molto specialistico fatto di esperimenti e ipotesi non provate ma intuite, questa disciplina apre le porte a concezioni e possibilità che sconfinano nella filosofia andando sibillinamente a sfruculiare nelle credenze semplicistiche della religione. Alt! Fermiamoci qui. Oggi parleremo del Gatto di Schrödinger. Erwin Schrödinger, uomo eclettico, amante della vita, premio Nobel per la fisica 1933 con l’esperimento del gatto ci propone un problema paradossale. Il tema è: Sovrapposizione degli stati.   Secondo lo scienziato la realtà risiede in più stati sovrapposti e contemporanei, cioè una cosa è quella e molte altre allo stesso tempo.   Quando però ci posiamo lo sguardo sopra tutti...

la costante di Planck

  Cari amici di fb continuiamo con la fisica quantistica Visto che nel prossimo futuro la fisica quantistica diventerà sempre più presente nel dominio dell’informatica e quindi nel sempre più complesso mondo dell’informazione e della tecnica, è bene conoscerne almeno i principi basilari e gli scienziati protagonisti che con le loro intuizioni hanno aperto il cammino verso questa disciplina ancora per gran parte sconosciuta ma piena di straordinarie possibilità. Questo episodio è un po’ più pesante di quello precedente. D’altra parte queste cose sono note da cento anni nel mondo accademico, è ora di fare un piccolo sforzo per capirle anche noi. La costante di Pla nk Recentemente abbiamo parlato di Heisemberg e il suo principio di indeterminazione. Oggi parliamo di Karl Max Planck. Planck è l’inventore della fisica quantistica e la sua costante è alla base dei calcoli per conoscere l’energia delle particelle sub atomiche. Max Planck nasce un Germania nel 1858 a Kiel (Mar B...

Principio di indeterminazione di Heisemberg

  Il principio di indeterminazione Oggi cari amici di fb affinché la nostra energia non si esaurisca nei saluti, negli auguri e nell’espletazione formale dei nostri rapporti vi parlerò di fisica quantistica. In particolare del principio di indeterminazione di Heisemberg (formulato negli anni venti del secolo scorso). Cercherò di essere il più chiaro possibile immaginandone anche i risvolti pratici comparandoli con quelli della fisica reale. Dice il principio di Heisemberg: Se in un esperimento si riesce ad individuare una particella sub atomica, per esempio un elettrone, e si vuole capire cosa farà, io di questo elettrone potrei sapere la sua posizione e misurare la sua velocità ma non contemporaneamente cioè: se lo intercetto so la sua posizione ma non so la sua velocità. Se conosco la sua velocità, non so dove sia finito. Questo principio è stato formulato quando lo scienziato aveva poco più di vent’anni ed è subito divenuto un caposaldo nello studio della meccanica quantis...

La vendetta del cinghiale

  Questo racconto tratto da un fatto vero tratta di un episodio di caccia. L'ho scritto qualche anno fa quando la sensibilità verso gli animali era molto più rude di adesso. Comunque agli animali che forniscono carne al supermercato magari venissero date le stesse opportunità. La vendetta del cinghiale Quel giorno a Franco non gli va di alzarsi presto e andare per funghi con Lorenzo e Giuseppe. Meglio un aperitivo al bar con le noccioline e le patatine. Ci sono i soliti avventori che si rilassano con quello che gli piace fare. C’è chi gioca a carte. Chi legge il giornale. C’è chi gioca alle macchinette e c’è chi guarda gli altri giocare. Ma ecco che arriva Girolamo il comunista. Non passa un minuto che l’attivista prendendo spunto da una concessione edilizia rilasciata con una certa leggerezza, attacca l’amministrazione di centro. Girolamo è intransigente ed è sempre lì a cavillare sulle diseguaglianze sociali e sui soprusi che la classe operaia è costretta a subire da parte de...

Il regalo di Prometeo

  Il regalo di Prometeo I lupi diventavano via via più audaci; agivano di concerto ora uno ora l’altro ringhiando e attaccando gli uomini all’imbocco della caverna. L’ingresso era leggermente sopraelevato ma abbastanza largo da permettere l’attacco di più animali contemporaneamente. I cinque uomini facevano una barriera all’entrata. Due adulti armati di bastone fronteggiavano le fiere mentre i tre giovani si tenevano leggermente dietro. Anche loro avevano bastoni ed intervenivano utilizzandoli come pungoli contro gli animali più audaci. Ogni tanto risuonavano i colpi sordi che si abbattevano sui lupi più irruenti generando guaiti ed uggiolii. Il resto della famiglia si era rifugiato all’interno nel buio della grotta. Una donna avvolgeva tra le braccia un bambino con la testa china su di lui. Era una donna giovane coperta con una pelliccia di animale. Ak ansimava, rivoli di sudore gli colavano sulla fronte. Il suo bastone roteava incessantemente ma gli animali diventavano sempre...