la costante di Planck
Cari amici di fb
continuiamo con la fisica quantistica
Visto che nel prossimo
futuro la fisica quantistica diventerà sempre più presente nel dominio
dell’informatica e quindi nel sempre più complesso mondo dell’informazione e
della tecnica, è bene conoscerne almeno i principi basilari e gli scienziati protagonisti
che con le loro intuizioni hanno aperto il cammino verso questa disciplina
ancora per gran parte sconosciuta ma piena di straordinarie possibilità. Questo
episodio è un po’ più pesante di quello precedente. D’altra parte queste cose
sono note da cento anni nel mondo accademico, è ora di fare un piccolo sforzo
per capirle anche noi.
La
costante di Plank
Recentemente abbiamo
parlato di Heisemberg e il suo principio di indeterminazione. Oggi parliamo di
Karl Max Planck.
Planck è l’inventore della
fisica quantistica e la sua costante
è alla base dei calcoli per conoscere l’energia delle particelle sub atomiche.
Max Planck nasce un
Germania nel 1858 a Kiel (Mar Baltico) è un fisico teorico che si occupa di
termo dinamica Thermos/calore - Dinamica: dynamos/movimento quindi movimento dovuto
al calore. La terra è un gigantesco motore termo dinamico. Il sole scalda il
mare, l’acqua evapora formando una corrente ascensionale. Evaporando si
raffredda. Raffreddandosi si condensa e dopo una breve permanenza nelle nuvole cade
sotto forma di pioggia e via di nuovo. Ci sarebbero tante altre cose da dire
sul sistema termo dinamico terrestre e tutte le scelleratezze che stiamo
compiendo contro di lui, ma adesso occupiamoci di Planck.
Planck proviene da una
famiglia di religione luterana molto acculturata. Il nonno era stato allievo di Leibniz, il
padre docente di giurisprudenza, lo zio un giurista.
Planck è uno studente modello e diventerà un
professore modello quando insegnerà la termo dinamica all’università di
Berlino.
Il motivo per cui in
Germania all’inizio del 1900 ci sia tanto interesse per la termo dinamica è
semplice. In quel periodo l’Inghilterra e l’America erano all’avanguardia nella
progettazione e la costruzione di lampadine. I graziosi globi di vetro stavano
soppiantando velocemente le maleodoranti lampade a petrolio. Ancora oggi nelle
nostre case abbiamo ancora qualcuna di queste lampade ad incandescenza: quelle
che il filamento all’interno attraversato dalla corrente diventa bianco e oltre
a fare luce scaldano come stufette. Quindi ai ricercatori tedeschi viene
chiesto di studiare il fenomeno della propagazione del calore e arrivare a
competere con gli inglesi e gli americani sulla produzione di filamenti per lampadine.
Sappiamo ma, si sapeva già all’epoca che il calore è un’onda elettromagnetica.
Se avviciniamo un dito al ferro da
stiro anche senza
toccarlo ne sentiamo il calore. Quindi il calore si propaga come un’onda e come
tale va studiata per valutare i suoi effetti sul filamento della lampadina. In questa ottica a Planck viene chiesto di
studiare il: corpo nero. Cos’è?
Se noi mettiamo un
pezzo di ferro al sole verniciato di bianco, vedremo che si scalderà però una
parte delle onde elettromagnetiche (raggi) del sole verranno riflesse e si
perderanno nell’ambiente. Se noi il pezzo di ferro lo verniciamo di nero il
calore accumulato da esso sarà molto di più. Lo sa bene chi possiede una
macchina nera. Se poi il nero invece di essere lucido sarà opaco il calore accumulato
aumenterà ancora. Il corpo nero quindi
è un corpo che è talmente opaco da acchiappare senza disperderne nessuna tutte
le onde elettromagnetiche che gli verranno trasmesse da una sorgente di calore. Così esso diviene il modello ideale per
comparare tutte le altre distribuzioni di calore compreso quello nel filamento
di una lampadina.
Nelle equazioni che
Planck sviluppa per spiegare il fenomeno della distribuzione del calore nel corpo nero, c’è qualcosa che non torna.
Lo scienziato non se ne capacita. Fa più volte i calcoli ma ottiene sempre lo
stesso risultato. L’energia del calore passando per esempio dal valore 1 al
valore 2 dovrebbe assumere tutti gli infiniti valori decimali: 1,1/1,2/ 1,3/
1,4/1,5/1,6/1,7/1,8/1,9/2 ecc.
Così dice la fisica
classica. Se io metto sul gas l’acqua della pasta la sua temperatura salirà da
20 C° 30C° 40C° 50C° fino a raggiungere l’ebollizione a 100C°. Quello che però
è vero nella pratica comune non è vero a livello sub atomico.
Sul suggerimento di un
suo amico fisico, Planck rifà le equazioni supponendo che l’energia calorica per
passare da 1 a 2 non percorra i valori decimali intermedi ma salti direttamente
da 1 a 2. Eureka! Così le equazioni tornano. Non ci crede nemmeno lui ed è
titubante ad informare gli altri scienziati della sua scoperta. Per capire il fenomeno
si
possono fare degli
esempi. Se io guardo una chiesa da lontano vedo la sua architettura e ne apprezzo
grandezza. Però se mi avvicino scopro che le mura sono fatte da mattoncini.
Tutti uguali, minuscoli, però aggregati ordinatamente costituiscono la chiesa.
Lo schermo del nostro
televisore? Vediamo scorrere le immagini che rappresentano qualsiasi cosa che
viene trasmessa però ogni immagine è fatta da migliaia di led: puntini luminosi
che si illuminano dietro lo schermo e formano la figura.
La fisica quantistica
dice proprio così: la materia non è solida né compatta ma a livello atomico è
composta da miliardi e miliardi di quanti
(componenti elementari) sempre in movimento che si aggregano prima in atomi poi
in molecole e infine diventano la cosa
che noi vediamo e
tocchiamo. Il quanto (la parola deriva da latino quantum che significa piccolissima quantità) fu utilizzata da
Planck per definire la quantità minima di energia sotto la quale è impossibile
scendere. La fisica quantistica quindi non soggiace alle stesse regole della
fisica classica newtoniana.
Se uno ti dà un pugno
sul naso per la fisica classica il naso si rompe e sanguina. Per la fisica
quantistica invece no: miliardi di cellule composte da miliardi di atomi e da
miliardi di particelle sub atomiche, attraversate dall’energia del pugno, alterano
lo stato di quiete dei quanti ma i quanti rimangono gli stessi come i
mattoncini della chiesa. Quindi a livello quantistico il pugno è solo un tuo
punto di vista. D’altra parte se tu reagisci e restituisci il pugno il tuo naso
non guarisce. (Implicazione filosofica sulla quale in futuro bisognerà tornare)
Continuiamo! La fisica
quantistica è già entrata pesantemente nelle applicazioni pratiche come la
diagnostica, i computer quantici, la chiavette USB, pannelli fotovoltaici,
intelligenza artificiale ecc. ecc. Si prevede che nel prossimo futuro essa sarà
sempre più presente in tutte quelle attività che prevedono l’utilizzo delle
particelle elementari. Però non siamo ancora in grado di prevederne tutte le
implicazioni poiché se ne scoprono giorno dopo giorno. Volendo essere ottimisti
possiamo condividere la frase che un famoso cardinale appena nominato pronunciò
mentre era in attesa che la curia gli assegnasse una governante:
“Speriamo che Dio ce la
mandi buona!”
Per i più esigenti ecco
la formula della costante di Planck:
Energia del mattoncino =h
x f (joule al secondo). E è l’energia del sistema, (h è la costante di Planck =
6,6 x 10 -34, f è la frequenza
dell’oscillazione della corrente.
Gianfranco Liberati
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