il gatto di Schrodinger

 

Terzo e ultimo sguardo sulla fisica quantistica. Argomento interessante ma spinoso da trattare: Gli stessi scienziati ammettono di non capirci più di tanto però dicono che la fisica quantistica applicata alle nuove tecnologie funziona anche se non sanno perché. Senza entrare nel meccanismo molto specialistico fatto di esperimenti e ipotesi non provate ma intuite, questa disciplina apre le porte a concezioni e possibilità che sconfinano nella filosofia andando sibillinamente a sfruculiare nelle credenze semplicistiche della religione. Alt! Fermiamoci qui. Oggi parleremo del Gatto di Schrödinger.

Erwin Schrödinger, uomo eclettico, amante della vita, premio Nobel per la fisica 1933 con l’esperimento del gatto ci propone un problema paradossale. Il tema è:

Sovrapposizione degli stati.  Secondo lo scienziato la realtà risiede in più stati sovrapposti e contemporanei, cioè una cosa è quella e molte altre allo stesso tempo.  Quando però ci posiamo lo sguardo sopra tutti gli altri stati decadranno e rimarrà solo quello che noi percepiremo come reale. Lo sanno bene gli investigatori e gli avvocati cosa succede quando per esempio dieci persone assistono allo stesso incidente. Se noi le interroghiamo avremo dieci versioni diverse. Ognuno avrà notato particolari differenti da quelli degli altri. Questo perché la realtà è percepita in maniera personale da ognuno di noi. Per rendere comprensibile questo fenomeno Schrödinger inventa un esperimento che ha come soggetto un gatto. Il meccanismo ideato dallo scienziato, basato sul decadimento di una sostanza radioattiva è assai difficile da realizzare se non si è in un laboratorio di ricerca. Mi sono permesso di modificarlo senza però cambiarne la sostanza e le conclusioni che se ne traggono. Andiamo a descriverlo.

In uno scatolone molto ampio mettiamo un gatto per esempio il mio: Aldo. Aldo è un animale pigrissimo che è capace di stare delle ore senza muovere un baffo, si fida di me e adagiato nella scatola continuerà a sonnecchiare. Nell’angolo opposto del cartone appoggiamo un’ampolla di vetro sottilissima contenente del cianuro. Essendo l’ampolla chiusa e inanimata il gatto gli darà solo un’occhiata. Chiudiamo lo scatolone. A questo punto da uno sportellino precedentemente allestito introdurrò nella scatola un topo.

Pum, pum patapum rasp, pum patapum, rasp. Dopo un minuto di trambusto dalla scatola non proviene più alcun rumore. Cosa è successo? Le ipotesi sono due.

La prima: Aldo ha acchiappato il topo, se l’è mangiato ed è tornato a sonnecchiare.

La seconda: Nel ricorrere il topo Aldo ha urtato e infranto l’ampolla con il cianuro ed è morto.

 

 

Tutte e due le ipotesi sono vere e false al contempo. Schrödinger definisce questa una sovrapposizione degli stati: Aldo è vivo e morto allo stesso tempo. Per sapere quale delle due ipotesi è vera dovrò aprire la scatola. Se apro la scatola e constato che Aldo è vivo, significa che lo stato: Aldo è morto è collassato in: Aldo è vivo. Se Aldo è morto significa che lo stato: Aldo è vivo è collassato in: Aldo è morto.

Ma la cosa paradossale è che io osservatore, aprendo la scatola, ho determinato la vita o la morte di Aldo.

Gianfranco Liberati   

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