La risata
LA RISATA
Leggendo una poesia di
un poeta locale mi colpì un verso per la sua originalità. Il poeta pervaso da
irrefrenabile ottimismo esaltava gli aspetti gioiosi della primavera. L’aria
tiepida, lo sbocciare dei fiori, il cielo azzurro ecc. Poi continuando
nell’elogio aggiungeva:
Uno
sfrecciar di rondini che ridono.
Pensando alle rondini
mi vengono in mente tante belle cose come l’annunciare la bella stagione, la
loro utilità dal ripulire i campi dagli insetti, l’eleganza e la straordinaria
abilità nel volo. Che potessero anche ridere mi sembrò un’ipotesi azzardata.
Comunque il verso mi suggerì l’idea di approfondire il tema della risata.
Quando si vuole essere
rigorosi nel trattare un argomento è bene valutarne tutti gli aspetti, da
quelli evidenti a quelli nascosti. La ragione per cui si ride andiamo a
scovarla qui di seguito.
1)
Il ridere, a parte l’opinione del poeta,
è una qualità spiccatamente umana. Si possono verificare delle rare eccezioni
nelle scimmie antropomorfe ma sostanzialmente solo gli uomini ridono (sempre
meno ma questo è un problema sociale).
2)
La risata è lo sfogo di una tensione
interna quindi ha un effetto benefico sull’organismo. Dopo aver fatto una bella
risata ci si sente indubbiamente meglio di prima.
3)
La risata muove decine di muscoli della
faccia e del corpo. Una risata fragorosa scombussola tutti gli organi. Può
essere irrefrenabile e all’estremo opposto si può arrivare anche a piangere.
4)
La risata può insorgere in qualsiasi
momento stimolata da un fatto casuale o accidentale. Normalmente a scatenarla è
una situazione comica o ridicola.
5)
A generare la risata sono spesso i
difetti fisici o le disavventure degli altri. Questo significa che essa
contiene un pizzico di cattiveria e risente dell’eterna competizione sempre in
atto con i nostri simili.
6)
La risata scaturisce dal serbatoio delle
emozioni quindi è difficile controllarla.
7)
È molto facile ridere degli altri, quasi
impossibile ridere di noi stessi anche se le ragioni sarebbero le medesime.
8)
La risata si incendia quando è proibita.
Non è raro che in situazioni che richiederebbero serietà se non tristezza, si
viene colti da una irrefrenabile voglia di ridere accesa da un particolare
irrilevante noto solo a noi.
9)
La risata è contagiosa quando scoppia
coinvolge tutti volenti o nolenti.
10)
La risata risente del passare del tempo e
dell’evolversi dei costumi. Una volta bastava una parola distorta, un doppio
senso, una volgarità o una situazione non conforme alla norma per ridere. La
risata era sguaiata e grossolana e nasceva al primo accenno di trasgressione
del pensare e dell’agire comune. Oggi più che ridere si sorride. L’umorismo si
è raffinato e arricchito dall’ironia si sviluppa internamente. Le risate sono
diventate sempre più sottili e hanno perso il loro effetto dirompente.
Alla
fine di questa breve dissertazione, visto che l’argomento è il ridere e visto
che ridere anche se non a crepapelle ha comunque un effetto benefico
sull’umore, vi propongo due mie barzellette inedite e nuove di zecca che
possano almeno smuovere i vostri muscoli facciali.
La
prima:
Un
tizio sta parlando con un amico del week end appena trascorso fuori porta.
“Ieri
abbiamo fatto un picnic in campagna e una vipera ha morsicato mia suocera!”
“Ed
è morta?”
“No!
È fuggita nell’erba”.
La
seconda:
“Gli
esperti di sociologia analizzando il comportamento e le dichiarazioni di un
politico tra i più in vista e onnipresente in televisione, hanno stabilito che
questo signore ha il coefficiente intellettivo di un orango”.
“Beh!
Cosa c’è da ridere?”
“L’orango
ha fatto causa!”
Gianfranco Liberati
L'Autore
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I miei Libri
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